Daniele Mastrangelo

Brahms e la musicologia del secondo Ottocento attraverso il rapporto con Philipp Spitta e Gustav Nottebohm

  • Publisher: Neo Classica
  • Code: 9788893740852
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«La capacità di apprendere da tutto ciò che incontra lungo il suo percorso è una costante della vita di Brahms. Non c’è nessun compositore che sia in grado come lui di appropriarsi di ciò che è nuovo, ma soprattutto di ciò che è stato nuovamente scoperto dell’antico»: questo giudizio viene dalla penna di Philipp Spitta, il grande biografo di Johann Sebastian Bach. Sono parole che, sotto forma di allusione, sollecitano a vedere un lato nascosto dell’attività di Brahms, quello rappresentato dal suo dialogo con la musicologia, la disciplina che portava ai suoi occhi, alle sue orecchie, “le nuove scoperte dell’antico”.
Brahms visse in un’epoca in cui la ricerca musicologica fioriva in una multiforme vitalità (alimentata dal legame strettissimo tra filologia e storiografia) ed ebbe con tanti studiosi di questa disciplina un rapporto duraturo, profondo, in cui la reciproca stima poteva anche trasformarsi in amicizia.
Questo libro cerca di sondare i livelli in cui la musicologia ha influito sulla cultura musicale di Brahms e sul suo modo di comporre. L’autore, interrogando fonti eterogenee e spesso inedite quali epistolari, partiture, manoscritti, glosse, testimonianze indirette, prova ad entrare nel laboratorio del compositore per scoprire come alla forza creativa egli affiancasse la forma mentis e gli interrogativi del filologo e dello storico di professione. Brahms legge e spesso corregge i saggi dei musicologi, si appassiona alla scoperta di nuove fonti, segue la collazione dei testimoni, congettura lezioni originarie, raccoglie e compara le musiche del passato, si appassiona al processo compositivo dei suoi maestri.

Author: Mastrangelo, Daniele

Publisher: Neo Classica

Code: 9788893740852

Codice int.: 321228