Antonio Juvarra

Esserci o non esserci nel canto. Saggi sulla vocalità

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: LB 21
  •   Disponibile
  • € 17,95


Le tecniche vocali attuali sono, in senso letterale, l’espressione di un sentire ‘alienato’ e ‘decentrato’. Sono lo stare in punta di piedi scambiato per lo stare in piedi, sono il seme sparato contro un bersaglio, invece che seminato e lasciato crescere, sono l’affondare scambiato per fondare… Esse distruggono l’intuizione naturale del suono come spazio sferico con un centro (analoga a quella del nostro corpo come collocato al centro di uno spazio potenzialmente infinito) e la sostituiscono con una concezione distorta e, appunto, decentrata, qual è quella del suono ‘avanti’ o ‘fuori’ o in ‘maschera’ , che implica che uno non sia già, naturalmente e tranquillamente, nello spazio del canto, ma che debba arrivarci, ciò che induce ipso facto a essere in ‘tensione’, nel senso letterale del ‘tendere’ a un presunto luogo ideale di risonanza, che per continuare a sussistere artificiosamente, dovrà essere continuamente ‘raggiunto’, per alcuni in alto, per altri in basso. In altre parole, non più il naturale ‘qui e ora’ della mente pacificata, la tranquilla “posa della voce” dei belcantisti, la classica “nobile semplicità e calma grandezza”, ma lo spasmodico ‘là e allora’ della mente nevrotica e schizofrenica…
È a questo punto che le moderne tecniche vocali sono pronte a gettare le fondamenta (‘scientifiche’) della ‘nuova geometria’ del canto, brevettando ‘figure’ del suono sempre più rivoluzionarie e stupefacenti: la sfera senza centro, il centro senza sfera, la sfera piccola come il centro, il centro grande come la sfera, il centro come bersaglio, la sfera a forma di tubo…

Autore: Antonio Juvarra

Data pubblicazione: 14/3/2015

Pagine: pp. 124

Formato: 150x210 mm

Rilegatura: Brossura (copertina morbida)

ISBN: 978-88-8109-489-9

Codice: LB 21

Codice int.: lb021

Antonio Juvarra da molti anni ha fatto oggetto dei suoi studi la tecnica vocale italiana storica, avendo come obiettivo il ripristino della sua struttura originaria. Ha cantato come solista nei più importanti teatri lirici, quali la Scala di Milano, l’Arena di Verona e la Fenice di Venezia, con direttori come Riccardo Muti e Gianandrea Gavazzeni.
Ha pubblicato il trattato Il canto e le sue tecniche (1987), il metodo teorico-pratico Lo studio del canto (1999) e i seguenti libri: Riflessioni figurate sul canto (2002), I segreti del belcanto. Storia delle tecniche e dei metodi vocali dal Settecento a oggi (2006), Cantare, decantare, incantare (2011), Incontri, esperienze e idee sul canto (2013), Canto perduto, canto ritrovato (2014), La tecnica vocale italiana (libro con DVD) (2014), Esserci o non esserci nel canto (2015), In principio era il canto (2016), In te si canta (2016), Vox alta, clara, suavis (2018) e Le Riflessioni di Giambattista Mancini, maestro di canto alla corte di Vienna (2018).
È stato invitato a tenere conferenze e corsi di canto al Mozarteum di Salisburgo, alla Lyric Opera di Miami, al Conservatorio Superiore di Strasburgo e in numerosi conservatori e università italiane, tra cui i conservatori di Napoli, Venezia, Parma e Bolzano. È stato inoltre relatore in vari congressi scientifici internazionali sulla voce cantata. Ha insegnato canto al Conservatorio di Castelfranco Veneto, all’Accademia d’arte lirica di Osimo e alla Scuola dell’Opera italiana di Bologna.